"UN'EUROPA PER LE DONNE, LE DONNE PER L'EUROPA"

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"UN'EUROPA PER LE DONNE, LE DONNE PER L'EUROPA"

 

Questo opuscolo è stato curato dalla Commissione europea - DG V, nell'ambito del Programma d'azione comunitaria a medio terme sulla parità delle opportunità (1996-2000), in collaborazione con la commissione per i diritti delle donne del Parlamento europeo.

Verzione finale 16.02.99

1. Le elezioni europee

Un'opportunità per le donne

Tra il 10 e il 13 giugno 1999 i cittadini europei eleggeranno i loro rappresentanti al Parlamento europeo. Si tratta per le donne di cogliere l'opportunità di contribuire direttamente al futuro sviluppo dell'Unione europea. In qualità di elettrici o come futuri membri del Parlamento europeo, le donne possono svolgere un ruolo centrale per la realizzazione di obiettivi nel settore della parità fra le donne e gli uomini e per affrontare le sfide politiche del futuro.

Il Parlamento europeo è l'unica istituzione dell'Unione europea eletta a suffragio universale diretto ed è uno dei principali organi decisionali. Dopo le elezioni di giugno, il Parlamento dovrebbe rispecchiare la composizione della popolazione europea - in particolare una rappresentanza equilibrata fra donne e uomini.

2. Le donne nella politica nell'Unione europea

Le donne devono partecipare di più

Dopo le elezioni del Parlamento europeo del 1994, le donne elette, sui 567 membri del Parlamento europeo, erano soltanto 146. Con poche eccezioni, la stessa proporzione si ripete a livello nazionale. Nelle assemblee parlamentari degli Stati membri dell'Unione europea, il tasso medio di rappresentanza delle donne è soltanto del 17,6% (1998).

Anno

Partecipazione delle donne nel Parlamento europeo (%)

Elezioni 1989

19%

Elezioni 1994

25,7%

Dopo l'adesione dei tre nuovi Stati membri – 1998 (626 membri)

26,7%

 

Poiché le donne sono sottorappresentate, l'immagine dei "rappresentanti del popolo" è un'immagine prettamente maschile.

La democrazia europea non può' considerarsi completa senza un 'equilibrata partecipazione delle donne e degli uomini al processo decisionale. Le elezioni europee del 1999 possono aiutare le donne a raggiungere questo traguardo.

Le donne sono sottorappresentate nel processo decisionale nelle sfere politica, sociale ed economica, inoltre sono oggetto di discriminazione nel mercato del lavoro. Malgrado un impegno di lunga data dell'Unione europea a favore della parità delle opportunità fra gli uomini e le donne, attualmente nell'Unione le donne occupate sono 25 milioni di meno degli uomini. Le donne non hanno occupazioni allo stesso livello di responsabilità o con lo stesso potere decisionale degli uomini e sono confinate ad alcuni settori economici. Esse inoltre percepiscono retribuzioni inferiori (le donne guadagnano dal 10 al 30% meno per lo stesso lavoro), spesso svolgono lavori a tempo parziale o altri lavori atipici e beneficiano di una protezione sociale di livello inferiore.

Ci troviamo di fronte ad un'importante sfida democratica e politica. Il Parlamento europeo è al centro della democrazia in Europa. A partire dal Trattato di Roma nel 1957, il potere del Parlamento è andato aumentando nell'ambito del processo decisionale europeo. Sin dal 1979, i membri del Parlamento europeo sono stati eletti a suffragio universale diretto dai cittadini degli Stati membri per un periodo di cinque anni. Il Parlamento, in qualità di organo rappresentativo, costituisce uno strumento essenziale per la promozione della parità e della giustizia sociale nell'Unione europea.

 

3. L'Europa per le donne

Verso una nuova politica di parità fra donne e uomini

Ogni giorno in Europa le donne si trovano a dover affrontare la discriminazione. La lotta contro questo tipo di discriminazione passa attraverso la partecipazione politica e una migliore rappresentanza delle donne. Per questo motivo la parità fra le donne e gli uomini è stata riconosciuta come uno degli obiettivi fondamentali dell'Unione europea e si opera in questo senso a livello europeo. L'Unione europea ha bisogno della prospettiva femminile per poter costruire una società migliore. Nell'affrontare questa sfida l'Unione europea ha agito a diversi livelli.

Impegno politico

Con il Trattato di Amsterdam la parità fra donne e uomini è stata riconosciuta come uno degli obiettivi principali dell'Unione europea e per raggiungere questo traguardo si intraprendono molte iniziative. A prescindere dall'aspetto morale, l'Unione europea ha bisogno delle capacità e dell'abilità delle donne nel mercato del lavoro, nonché delle loro opinioni e delle loro idee per costruire una società migliore per tutti.

L'esigenza di avere più donne nelle posizioni decisionali chiave è stata riconosciuta ai livelli più alti dell'Unione europea. Nella raccomandazione del 1996 il Consiglio dei Ministri ha chiesto il varo di azioni destinate a una partecipazione più equilibrata delle donne e degli uomini al processo decisionale. Due relazioni specifiche del Parlamento europeo hanno sottolineato l'importanza di questo obiettivo.

Legislazione europea sulla parità delle opportunità

A livello europeo c'è una legislazione di ampia portata relativa alla parità di accesso e di trattamento delle donne e degli uomini nel mercato del lavoro. Diverse direttive e raccomandazioni del Consiglio garantiscono e promuovono la parità nel settore dell'occupazione. La Corte di Giustizia ha ulteriormente consolidato questa legislazione.

Creazione di strutture specifiche

Le istituzioni europee hanno messo a punto strutture responsabili in modo specifico delle questioni della parità. Nel Parlamento europeo la commissione per i diritti delle donne è stata molto attiva nel sostenere progetti legislativi e programmi destinati a promuovere la parità e a lottare contro la discriminazione. La commissione ha svolto un ruolo politico essenziale nell'ambito del Parlamento. Nel corso della presente legislatura la commissione per i diritti delle donne ha presentato relazioni su molti argomenti importanti, quali la tratta delle donne, la violenza contro le donne, l'inserimento della dimensione della parità delle opportunità in tutte le politiche comunitarie, la salute delle donne, l'impatto della disoccupazione sulle donne. La commissione mantiene un dialogo aperto con i rappresentanti dei parlamenti nazionali.

La Commissione europea è anch'essa dotata di strutture specifiche per promuovere la parità tra i generi. Nel 1995 è stato istituito il Gruppo di Commissari per le pari opportunità quale espressione dell'impegno politico al più alto livello. Il Gruppo è costantemente in contatto con il Parlamento europeo, con il Comitato consultivo sulla parità delle opportunità e con la Lobby europea delle donne. Presso la Direzione generale V (Occupazione e affari sociali), l'unità Pari opportunità è responsabile dell'introduzione e del controllo della legislazione sulla parità, dell'attuazione dei Programmi d'azione sulla parità delle opportunità e dell'integrazione della tematica del genere in tutte le politiche comunitarie. Nell'ambito della Direzione generale X (Informazione e comunicazione), la sezione Informazione delle donne diffonde informazioni sulle politiche comunitarie e sulle attività e promuove a livello europeo dibattiti con le donne su queste politiche. Un Comitato consultivo sulla parità delle opportunità, che comprende rappresentanti di organismi nazionali che lavorano nel settore della parità e rappresentanti delle parti sociali, accompagna la Commissione nello sviluppo delle politiche europee sulla parità fra gli uomini e le donne.

Sostegno attraverso il finanziamento

L'impegno dell'Unione europea nei confronti della parità si traduce anche in finanziamenti destinati a promuovere la parità delle opportunità. Lo strumento finanziario più importante è il Fondo Sociale Europeo, che finanzia un gran numero di progetti specifici sulla formazione professionale delle donne, in particolare nell'ambito dell'iniziativa comunitaria NOW. I nuovi Fondi strutturali che cominceranno ad operare nel 2000 dovranno contribuire all'eliminazione della disparità e la promozione delle opportunità per le donne e gli uomini. Inoltre, tra gli strumenti specifici in favore della parità ricordiamo il "Programma d'azione sulla parità delle opportunità (1996-2000)" che sostiene progetti pilota, promuove lo scambio di esperienze e l'organizzazione di conferenze e altre manifestazioni. La Direzione generale X pubblica regolarmente inviti a presentare proposte per progetti relativi a informazioni destinate alle donne su vari argomenti di interesse europeo. Infine, il Programma Daphne varato recentemente, riunisce le organizzazioni della società civile e si prefigge lo scopo di lottare contro la violenza esercitata nei confronti delle donne e dei bambini.

Integrazione della parità

Tutte le istituzioni dell'Unione europea garantiscono che la tematica della parità fra i generi sia presa in considerazione in tutte le strategie politiche interessate. La parità di opportunità è uno degli aspetti fondamentali della strategia europea dell'occupazione, definita nel corso del vertice europeo di Lussemburgo del novembre 1997. Gli orientamenti per l'occupazione del 1999 indicano in che modo gli Stati membri affronteranno il problema della parità fra i sessi a livello di occupazione e favoriranno le strategie destinate a conciliare la vita familiare e la vita lavorativa. Inoltre, sono stati compiuti notevoli progressi nel promuovere la parità nella cooperazione allo sviluppo, nelle politiche del settore dei giovani e dell'istruzione e della formazione e nel settore della ricerca. Parimenti, il Parlamento europeo ha inserito la parità fra i generi nella descrizione di un gran numero di linee di bilancio del 1999.

L'Unione europea, attraverso le sue strategie e i suoi programmi, ha fornito la spinta iniziale.

Sta alle donne raccogliere la sfida.

Le donne nel Parlamento europeo favoriranno l'evoluzione della cultura politica, creando un'Unione più equa, più vicina alle preoccupazioni dei cittadini, sia uomini che donne.

 

4. Le donne per l'Europa

Verso una società veramente democratica

La parità fra gli uomini e le donne è una questione che rientra nel campo dei diritti umani fondamentali, della giustizia sociale e della rappresentanza democratica. Non si può' realizzare pienamente senza una partecipazione uguale da parte di tutti, uomini e donne, in qualsiasi settore d'attività, ivi compreso il processo politico. Uno dei modi per conseguire questo obiettivo è il voto, espressione primaria della volontà del popolo. Pertanto è vitale che le donne votino alle elezioni europee del 1999 per esprimere il loro parere sull'Europa.

L'Unione europea è costruita sulla base di una rappresentanza democratica dei cittadini, con l'obiettivo del progresso sociale e della giustizia. Le organizzazioni non governative (ONG) svolgono un ruolo chiave nel dialogo civile tra le istituzioni europee e i cittadini dell'Unione.

Una di queste organizzazioni è la Lobby europea delle donne (LED). Fondata nel 1990, la Lobby europea delle donne rappresenta oltre 2.700 organizzazioni in tutta l'Unione europea. La Lobby europea delle donne, sostenuta dalla Comunità europea, funge da punto di contatto fra le organizzazioni delle donne in tutta l'Europa e le istituzioni europee che si interessano della parità delle opportunità. Il suo obiettivo è quello di rappresentare la prospettiva delle donne a livello europeo e di informare e stimolare la consapevolezza delle donne negli Stati membri relativamente alle questioni europee.

E' giunto il momento di far sentire la vostra voce. Le donne devono partecipare di più al dibattito europeo. Le elezioni europee del giugno 1999 offrono un'opportunità. Occorre coglierla e votare per l'equilibrio fra gli uomini e le donne.

 

 


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